L’espressione IoT, o “Internet of Things”, è nata nel 1999. Questo termine vuole descrivere tutti gli oggetti e i dispositivi che possono essere connessi ad una rete internet e da cui sono estratti dati utilizzabili. Dagli elettrodomestici alle auto; sono considerati tutti oggetti “intelligenti” che possono essere interconnessi tra loro grazie alla tecnologia digitale. Lo scopo è quello di raccogliere e scambiare dati e informazioni per migliorare sistemi esistenti e creare nuove modalità di interazione. I sensori IoT servono proprio per raccogliere ed analizzare questi dati che verranno poi utilizzati.
Alla categoria “Internet delle Cose” appartengono oggetti di uso domestico come frigoriferi e lampadine, ma anche diverse risorse aziendali, dispositivi medici e oggetti mobili. Ad esempio, lo smartphone è un prodotto legato alla tecnologia IoT.
Approfondiamo un po’ questo argomento.
Un sistema di sensori IoT funziona grazie alla ricezione, all’invio e all’analisi dei dati in un ciclo continuo di feedback. Questo viene fatto tramite tecnologie di Intelligenza Artificiale e di machine learning.
La ricezione e l’analisi dei dati viene fatta sia in tempo reale che nel lungo periodo. Si parla di Big Data, poiché ci si riferisce sempre ad un volume molto consistente di informazioni eterogenee. Integrare i Big Data in sistemi esistenti e configurare tutte le azioni da eseguire non è un’attività semplice.
Come detto, i dispositivi IoT sono tutti quegli oggetti in grado di ricevere e trasferire informazioni su reti wireless. Essi sono dotati di sensori di raccolta e di elaborazione dati. E tramite l’analisi di questi dati, il dispositivo può organizzare il lavoro, migliorare la sua prestazione e “prendere una decisione”. Ad esempio, un termostato smart può ricevere dati sulla posizione dell’utente mentre è in viaggio e utilizzarli per regolare la temperatura domestica prima del suo arrivo. Tutto questo può essere fatto in automatico, senza l’intervento dell’uomo grazie ai sensori IoT.
Va da sé che affinché un oggetto possa essere connesso è necessario avere un indirizzo internet IP con un’identificazione di rete. Deve oltretutto essere in grado di scambiare i dati in automatico, senza bisogno dell’intervento umano.
Essenziale per una piattaforma IoT è l’aspetto della sicurezza; questo è infatti uno tra i principali target di attacchi hacker. Ciò comporta significativi investimenti, ma i grandi vantaggi che ne derivano giustificano il dispendio di risorse.
Attualmente ci sono moltissimi esempi di dispositivi e sensori IoT che hanno riscontrato grande successo sia nel settore industriale che privato.
L’acquisizione dei dati dei dispositivi Internet of Things avviene mediante 4 elementi:
Gli IoT, insieme ai Big Data Analytics, sono da considerare come i pilastri portanti dell’Industria 4.0. Sono utilizzati nella smart manufactoring, nel settore agroalimentare, nella logistica e nel commercio al dettaglio. Ma parliamo anche del settore medico, di quello finanziario e dei vari servizi di pubblica utilità.
Grazie alle tecnologie IoT e seguendo il concetto della Cyber Physical Convergence, gli oggetti e le persone sono sempre più interconnessi. Queste connessioni generano costantemente dati che passano dal mondo fisico al cyber world. Grazie poi alla Big Data Analytics abbiamo la possibilità di analizzare i dati raccolti estraendone nozioni e informazioni utili.
Il legame tra le due tecnologie è evidente. Mediante l’analisi dei dati raccolti, è possibile ricavare informazioni e prendere decisioni che possono incidere significativamente sul business delle aziende.
I dati sono quindi trasformati in efficienza e competitività.