Viviamo in un mondo sempre più interconnesso, dove l’AI – Intelligenza Artificiale svolge un ruolo di primaria importanza. I nuovi servizi digitali hanno accorciato le distanze, ma bisogna avvicinarsi all’online con grande circospezione. Se da una parte apre un mondo di opportunità, dall’altro lato crea un percorso preferenziale ad hacker e malintenzionati.
Online vengono infatti custoditi migliaia di dati personali, dai pin delle carte di credito alle password di conti correnti ed email che, se non vengono sorvegliati correttamente, rischiano di finire nelle mani sbagliate.
L’AI (artificial intelligence), nell’ambito della sicurezza informatica, si sta muovendo in due direzioni. Da un lato punta a rafforzare i sistemi di cyber-sicurezza, per prevenire frodi e truffe telematiche. Da un altro lato mira a fornire una protezione domestica “intelligente”, basata su appositi sistemi di allarme.
Le infrastrutture critiche sono sistemi, risorse o processi che risultano vitali per il funzionamento di un’azienda, ma in generale per un intero Paese. Basti pensare alle comunicazioni telematiche, alle risorse idriche, alla sanità, ai servizi finanziari ecc. L’eventuale interruzione di questi servizi rappresenterebbe un danno incalcolabile.
Le infrastrutture critiche sono sempre più interconnesse alla rete e quindi richiedono un elevatissimo sistema di protezione. In tale ottica stiamo assistendo ad una convergenza tra IT ed OT. IT sta per Information Technology e fa riferimento all’uso di strumenti per lo scambio di dati. OT invece è l’acronimo di Operational Technology e riguarda l’insieme di tutte le tecnologie di controllo ed automazione degli impianti industriali.
Grazie alla sinergia tra queste due tecnologie, le aziende, comprese le banche e gli istituti finanziari, possono adottare sistemi di cyber-sicurezza estremamente evoluti, capaci di fronteggiare ogni tipo di rischio. I sistemi di intelligenza artificiale sono in grado di identificare eventuali criticità o anomalie, intervenendo preventivamente prima che sia troppo tardi.
Inoltre grazie al machine learning, le macchine sono in grado di apprendere nozioni automaticamente, migliorando così le loro prestazioni nel corso del tempo.
La sicurezza basata sull’intelligenza artificiale, grazie allo sviluppo della domotica, ha esteso il suo raggio d’azione anche a livello domestico. La domotica fondamentalmente è una disciplina che sfrutta le moderne tecnologie per innalzare il livello di protezione nelle case e negli edifici, ed anche per offrire un miglior comfort abitativo.
Nell’ambito della sicurezza domestica abbiamo assistito ad un notevole sviluppo dei sistemi di allarme, basati su una videosorveglianza sempre più proattiva ed intelligente. Le vecchie telecamere si limitavano a registrare ciò che succedeva all’interno o all’esterno della casa, senza però intervenire. Le telecamere moderne invece sfruttano un software basato sull’intelligenza artificiale, incamerando ed elaborando un grande flusso di dati.
In pratica le nuove telecamere sono in grado di registrare targhe, vetture, oggetti e addirittura volti di persone. In questo modo si migliora l’efficienza in termini di sicurezza, con la possibilità di adottare azioni preventive per sventare infrazioni o furti prima che avvengano. Sfruttando la tecnologia del deep learning e col supporto di complessi algoritmi, gli allarmi moderni aiutano a monitorare la situazione in tempo reale e, se opportuno, contattare le forze dell’ordine in caso di pericolo imminente.
I sistemi possono inoltre essere personalizzati ed offrono la possibilità di configurare azioni come: entrate e uscite, avvicinamento di auto, conteggio di persone ed oggetti, intrusione in aree circoscritte ecc. per una protezione a 360° della propria abitazione.